Anche se può sembrare un argomento di secondo piano, alla festa del P.d.L. è ritornato di forte attualità il tema della linea ferroviaria Fano-Urbino, con una bellissima mostra fotografica e con documentazione approfondita dell’associazione che sostiene quest’opera.

Già parecchio tempo fa siamo venuti a conoscenza dai giornali, dai comunicati stampa e pubblicità elettorali a tutta pagina della Regione Marche (Spacca), che il Governo di Centro-Destra di Berlusconi, ha dato il benestare per il ripristino della linea ferroviaria Fano-Urbino, dopo che un governo di sinistra aveva stabilito la sua soppressione. Pertanto, nell’esprimere il mio entusiasmo per tale decisione, dopo aver avuto notizia della balorda idea del Presidente dalla Provincia (Ricci) di riaprire il tracciato con una pista ciclabile, ora che definitivo è l’impegno, necessita l’intervento di tutti coloro che hanno l’interesse di vario genere all’apertura di questo tratto ferroviario, affinché si diano da fare per superare le pastoie burocratiche in breve tempo; perché il ripristino, magari in parte, sia possibile entro pochi mesi. Quanto sopra detto perché l’esperienza insegna che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, specialmente se la gestione è prettamente politica.

Nello studio e nella realizzazione di questo tratto ferroviario, non può passare inosservato quello che potrebbe essere la quadratura del cerchio, realizzando anche il collegamento Fermignano-Pergola, già operante negli anni ‘40, e di conseguenza con Pergola-Fabriano, si collegherebbe a Roma e Ancona. A questo punto anche il collegamento che venne proposto tra Urbino e San Giovanni in Marignano, come linea ferroviaria militare, diventerebbe un volano formidabile per lo sviluppo, la valorizzazione di questo territorio e dell’entroterra in particolare.

Non solo, anche l’isolamento geografico al quale oggi si assiste per questi territori, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, vedi quello che è successo nella Val Marecchia, come d’incanto verrebbe colmato e si assisterebbe ad una inversione di tendenza.

Il tutto con impatto zero per l’inquinamento, alla faccia del BIL (benessere interno lordo) di cui Ricci & C. lo propagandano senza poi cogliere queste reali opportunità d’intervento.

Ricordo anche che il Consiglio Provinciale della passata legislatura, aveva già votato all’unanimità, una mozione che appoggiava il ripristino della linea ferroviaria in questione; c’è stato un solo Consigliere ad uscire dall’aula: il suo nome è Ricci... un caso?