Il Comune ha definitivamente alzato bandiera bianca per l’incapacità di riprogettare, rimodulare e offrire ai cittadini un servizio educativo adeguato in un momento storico in cui occorreva cogliere segnali molto forti di cambiamento. Oggi i servizi educativi, tutti, sono stati meramente adeguati a esigenze solo ragionieristiche basati sui famosi tagli, sulla legge finanziaria e sul patto di stabilità ecc.

Tutte belle parole, utili per la solita propaganda comunista ma che poi non si traduce in un maggiore impegno, da parte di chi ha responsabilità di offrire i servizi comunali, per cercare soluzioni nuove.

E’ sconvolgente constatare che la commissione consigliare dei servizi educativi non sia mai stata chiamata a dare un parere, oppure ad offrire un contributo costruttivo, sul nuovo modello organizzativo o su un progetto educativo, magari anche da riscrivere.

Hanno deciso i Sindacati, i rappresentanti dei comitati di gestione, l’Assessore e il dirigente del servizio, senza neppure chiedere un’opinione a nessun altro.

Forse nessuno ha capito che la manovra è per il 2011 e che gli aggiustamenti di oggi potrebbero essere comunque insufficienti e parziali rispetto a quello che dovrà accadere tra non molto, diciamo 4 mesi? Ed allora, invece di "fare i pompieri" dell’ultima ora, tra l’altro facendolo male, non era il caso di approfondire meglio una tematica come quella dell’educazione, anche nelle sedi istituzionali? La balla che tutto è successo nel periodo estivo, lasciamola ad adolescenziali ricordi, quello che manca è la volontà politica ad un confronto, forse scomodo, e l’avidità di chi amministra ad avere tutto sotto controllo. Una dimostrazione è il bando per l’esternalizzazione dei servizi pomeridiani e l’ostinazione di voler spendere di più con il sistema della cooperazione sociale.

Finalmente si scoprono le vere cifre di quanto ci costa esternalizzare i servizi con il sistema cooperativo. Premesso che non ho nulla contro le cooperative, ma il sistema ingegnato dalle sinistre locali è veramente dirompente.

In pratica esiste un indirizzo politico ben preciso da parte della Regione Marche ad affidare certi servizi al sistema della cooperazione sociale, il che, tradotto, significa una maggiorazione relativa dei costi del 30% in più rispetto al costo del servizio interno.

Questo dato è emerso durante una commissione Bilancio e Patrimonio, su diretta richiesta del Presidente di Commissione ovvero il sottoscritto, Alessandro Di Domenico.

A rispondere il Dott. Ragnetti che, cercando di difendere le scelte dell’amministrazione, si è preoccupato a giustificare che il costo assoluto in più in verità si riduce al 4-5% tenuto conto che il comune non aveva gli oneri della gestione del personale, ovvero, ferie, malattie, trasferimenti, tredicesime e così via, in ogni caso costa di più!

Paradossalmente gli stessi servizi affidati ad una Società di Servizi per l’educazione costerebbe di meno. Perché vi chiederete? Semplicemente perché il tariffario regionale per le cooperative è alto tenuto conto che ai lavoratori verrà riconosciuto solo le minime spettanze contrattuali o sindacali, il resto è per "L’ORGANIZZAZIONE" e i suoi apparati.

E’ comunque lampante che con la delibera di riequilibrio di bilancio recentemente approvata in Consiglio, con il voto contrario di una parte dell’opposizione, l’aumento del costo, di oltre 120.000 euro nel 2011, e la riduzione del servizio, è tutto ascrivibile all’utilizzo della cooperativa perché così è, così fu, così sarà.