La vicenda del 2° casello dell'autostrada, la mancanza di una idonea pianificazione territoriale, la nascita di comitati contro il casello stesso, le divisioni all'interno dei partiti, all'interno della maggioranza e dell'opposizione stesse, sono la dimostrazione di come la politica locale non sappia offrire una risposta alle esigenze dei cittadini e della città stessa. Se oggi siamo ancora qui a difendere ciò che spetterebbe a chi governa difendere, allora capiamo quanto siamo lontani anni luce dalla nostra concezione del governare rispetto chi da 65 anni lo fa indisturbatamente e impunemente.

La lettera di Società Autostrade per l'Italia s.p.a., non rispetta la mozione che è stata votata in Aula di Consiglio Comunale perché mancano opere imprescindibili come la circonvallazione di Muraglia e il collegamento della zona industriale di Pesaro con la nuova Montelabbatese a 4 corsie. Punto! Il casellino a Santa Veneranda è saltato, è stato bocciato! Stop!. Perché oggi si vuole fare una mediazione su questa proposta? 

Perché non valutare una nuova opzione, ovvero, di realizzare un casellino, o porta centro, sulla nuova Montelabbatese a costi più bassi e ricavare così il co-finanziamento di 9 milioni di euro per la circonvallazione di Muraglia?

Qualcuno potrà pensare che la pluralità di opinione è sinonimo di democrazia e di partecipazione attiva, in verità, in questo caso specifico, è sinonimo di latitanza e inconsistenza della politica, soprattutto di chi ha responsabilità di governo. Ciò che mi lascia ancor più sbigottito è l'atteggiamento del Presidente della Provincia, Matteo Ricci, che è entrato a gamba tesa sulla questione del casello, non curante che il posizionamento del casellino a S. Veneranda è concettualmente opposto alle sue belle e affascinanti tesi sul BIL, (benessere interno lordo), sull'inquinamento e la sua riduzione, sulle prospettive del futuro, per non "galleggiare in un eterno presente", come piace a lui definire la situazione socio-politica attuale. Addirittura Ricci con il suo comportamento fazioso danneggia tutta la vallata del Foglia, costringendo circa 50.000 famiglie, a parrtrire dal Montelabbate, fino ad arrivare a Urbino, ad un costante isolamento forzato perché egli stesso si è venduto alla vallata del Metauro. Bhe, questa è proprio l'essenza della sinistra, quella più miope e becera, quella che fa leva sull'ignoranza e che inganna i cittadini per meri interessi di parte e basta. Personalmente dico basta a questo sistema. 

In questo contesto mi sorprende l'atteggiamento di una parte di opposizione che applica il principio del "piuttosto che niente, meglio piuttosto". In certi casi potrebbe anche essere comprensibile, ma in questo specifico è più dannoso che utile. Per l'opposizione questa era l'occasione di lavorare su un progetto alternativo, un progetto di più ampio respiro; forse era il modo migliore per qualificare una opposizione che ha la voglia di essere alternativa di governo, che, in questo caso al contrario, rischia di appiattirsi sulla maggioranza e, peggio ancora, esserne una stampella.

Questo intervento non vuole rincarare la dose sugli aspetti tecnici problematici della collocazione del casellino, ma vuole meglio inquadrare l'aspetto politico che in questa vicenda ha assunti connotazioni da telenovela o di tormentone Istituzionale. Sta di fatto che collocare il casellino o porta sud nell'area prevista a Santa Veneranda, non è solo un dispetto ai residenti locali, ma è un danno a tutta la città e qualcuno ne dovrà rispondere.