Scritto da Ale DiDo Admin,
27-12-2010 12:59
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Pubblicato in : Attività Politica, Varie |
Sulla Scuola dell’Infanzia comunale non ci sarà mai pace nei prossimi anni e per il 2011 si prospettano ancora sacrifici e cambiamenti; la carenza di personale, il blocco delle assunzioni porteranno il Comune a scelte “storiche”. Veniamo subito al nocciolo: per compensare il calo di educatori comunali, per integrare il personale e razionalizzare i servizi, per dare risposte a richieste nuove delle famiglie, l’unica strada percorribile è esternalizzare il servizio, oppure chiedere la statalizzazione di alcuni plessi, oppure stimolare la nascita di strutture private, oppure applicare tutte e tre le soluzioni sopra citate prese caso per caso. Sul fronte delle criticità ci sono due posizioni molto chiare: quella dei genitori che hanno oggettivi bisogni correlati alla richiesta di servizi di qualità; sull’altro fronte ci sono gli attuali Insegnanti Comunali che vogliono mantenere gli standard educativi di qualità e il rispetto del loro orario di lavoro e della conciliazione dei tempi, soprattutto per le donne. Della serie non si può avere la “botte piena e la moglie ubriaca”, il Comune e il Sindacato cercano, confidando nella collaborazione dei genitori e del Corpo Insegnante, il più dei classici “compromessi all’italiana”, i quali, alla fine, non accontenterà nessuno. Nel contesto educativo e pedagogico poi c’è un aggravante in più che spesso viene messo in disparte: la parte “debole” di questo contendersi, la parte interessata alle scelte degli adulti, quella parte che non ha voce ma che vorrebbe tanto dire la propria, OVVERO I BAMBINI, sono tenuti i debita considerazione? A me spiace rompere le uova nel paniere alla parte politica del comune, dei Sindacati, o di alcuni genitori che hanno più a cuore più i propri “orari” rispetto alle reali esigenze dei bambini, ma il vero punto di partenza sono proprio loro: I BAMBINI! Non credo che nessuno abbia la bacchetta magica o la “sapienza” di poter suggerire quale sia la soluzione più “azzeccata”, e non è neppure giusto che si giochi “d’azzardo”, visto anche il periodo festivo, sulla pelle dei bambini. Una cosa è certa, nessuno che abbia proposto una “conferenza di servizi educativi”, un confronto formativo tra scuole comunali, statali, educatori, insegnanti, genitori sensibili, parte politica e, mettiamoci pure, anche il Sindacato. Forse è proprio questo che è mancato in questi anni, una piattaforma di partenza, una base di confronto che servisse a compiere scelte ragionate e consapevoli. Siccome non è troppo tardi, forse sarebbe il caso che qualcuno avanzi questa proposta? Il primo che arriva riceverà un premio...
Ultimo aggiornamento : 27-12-2010 13:00
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