Lunedì torna in Aula la delibera sul nuovo regolamento dell’occupazione di aree pubbliche; personalmente presenterò una dozzina di emendamenti e in particolare i punti che vorrei fossero affrontati e approvati sono: in primis che la domanda possa essere redatta con una autocertificazione sulla disponibilità e veridicità della documentazione richiesta, veramente assurda, compresa la rassegna fotografica dei materiali che saranno dislocati sotto gli ombrelloni.
Anche la superficie minima è per me oggetto di rivisitazione e propongo: modificare 20 mq con 25 mq (superficie minima) perché così le fioriere rimangono fuori dall’ombrellone minimo di 20 mq), ma anche la superficie max deve essere indicata, questo per non ledere i diritti terzi: “comunque con superfici non superiori a 200 mq in area z.t.l. e di pregio, e 300 mq in aree diverse: proprio sotto gli ombrelloni chiederò di aggiungere, a sedie e tavoli, carrelli, porta pietanze ed altro di pubblico utilizzo.
Sulle caratteristiche tecniche di realizzazione vorrei puntualizzare che: “In aree di pregio, in cui vi sia occupazione di aree pubbliche da parte di più attività, occorre creare una omogeneità dell'arredo, così come le fioriere che devono essere ben contestualizzate anche nella scelta delle essenze vegetali che, preferibilmente meglio se floreali, anziché solo sempreverdi o cespugliose.
Anche le barriere frangivento devono essere ammesse “ purché rimovibili e solo per chi prolunga il permesso di occupazione delle aree pubbliche per oltre sei mesi.”
Anche il divieto di pubblicità sugli ombrelloni o altro mi sembra eccessivo, allora propongo questa soluzione: “se lesivi del decoro, della sobrietà dell'area interessata o dell'uniformità territoriale”.
Aver messo al bando i gazebo è stato un errore, ed allora chiederò: “sono ammessi arredi (simil gazebo) che non rientrino nel novero delle strutture fisse e che non necessitano di permessi urbanistici o edilizi.
Nel regolamento è stato affrontato anche il tema delle distanze dai luoghi di culto, ma l’indicazione dell’Amministrazione Comunale è risibile. La mia proposta è la seguente: 15 metri dall’accesso del luogo di culto e 10 metri dal perimetro, ma con una accezione: “fatto salvo situazioni già esistenti e che non hanno prodotto reclami”, così tutti possono tirare un sospiro di sollievo.