La raccolta differenziata non è sostenuta dai rifiuti speciali PDF Stampa E-mail
 

Scritto da Ale DiDo Admin, 25-04-2009 15:31

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Pubblicato in : Attività Politica, Attività economiche e commerciali

E' molto strano quello che sta succedendo in questi ultimi anni sulla raccolta differenziata. In questo contesto MARCHE MULTISERVIZI, sollecitata dalla parte politica che amministra la città di Pesaro, e che ha l'interesse di alzare le % di raccolta differenziata, ha attivato un servizio di raccolta per i rifiuti speciali che desta qualche perplessità, anche perché non viene poi conteggiata nelle % di differenziato dei Rifiuti Solidi Urbani o Assimilati. Ma allora i conteggi come vengono fatti per i rifiuti speciali?

In genere quando si affronta questo tema, la mente è rivolta ai rifiuti domestici, soprattutto per i problemi che infliggono i cosiddetti "umidi", ovvero i rifiuti organici, soprattutto gli scarti di cucina. A pochi può venire in mente che la raccolta differenziata si può, e si deve fare, anche nelle attività produttive, quindi il legislatore ha obbligato i produttori di rifiuti di operare in tal senso, e così hanno dovuto adeguarsi tutte le Aziende. Questi rifiuti sono chiamati "Speciali", proprio perché non sono derivanti dal civile, ma derivano dal produttivo.

Le aziende, sopra i 5 addetti, hanno l'obbligo dell'istituzione del registro di carico e scarico dei rifiuti, di registrare i formulari di trasporto dei rifiuti e di scaricare, in discariche o centri autorizzati al recupero entro un anno dalla produzione del rifiuto. Innanzi tutto le aziende, sopra i 5 addetti, devono registrare entro 10 gg. i rifiuti prodotti e caricarli sul registro di carico e scarico dei rifiuti; quando il cassone è pieno, ma non oltre un anno dalla produzione del rifiuto devono farlo portare via e scaricare il formulario di trasporto dei rifiuti sul registro. Per quanto ho potuto verificare nelle aziende che hanno fruito del servizio di raccolta differenziata del rifiuto da parte di Marche Multiservizi, di formulario di trasporto rifiuti non c'è traccia, o per lo meno le aziende non ne hanno ricevuto copia (così mi hanno riferito); in secondo luogo se vengono utilizzati i piccoli cassonetti di Marche M., lo scarico degli stessi rifiuti avviene con più assiduità ma sul registro si rischia di omettere sia il carico che lo scarico; in terza analisi se il rifiuto venisse anche caricato sul registro, ma non ci sono i formulari dell'avvenuto trasporto e scarico, come si giustifica in caso di verifica degli organi ispettivi? Oppure vice versa, se ometto la trascrizione sul registro, ma i cassoni dei rifiuti sono pieni e mi arriva un controllo, come giustifico la mancata registrazione? Sembrano problemi da poco conto, ma il produttore del rifiuto rischia gravi sanzioni anche penali. In ultima analisi c'è da valutare anche chi porta via i rifiuti. Nel nostro territorio i trasportatori di rifiuti hanno tutte le autorizzazioni del caso e il formulario spesso lo compilano loro stessi in modo che sia ben chiaro chi è il produttore, il trasportatore e il destinatario. Nel caso della raccolta differenziata, il produttore del rifiuto, ovvero l'azienda che lo conferisce, non è più in grado di sapere dove va a finire il suo rifiuto e questo potrebbe essere compromettente nel caso si verifichino delle anomalie. Forse è bene che le aziende siano meglio informate di come viene svolto questo servizio?

Ultimo aggiornamento : 31-08-2010 11:43

   
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Tags : Attività Politica, Attività economiche e commerciali, La raccolta differenziata non è sostenuta dai rifiuti speciali


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