UDC contrario al Piano del Parco
 

Scritto da Ale DiDo Admin, 03-02-2008 15:29

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Pubblicato in : Attivitą Politica, In Consiglio Comunale

Pesaro 03 Dicembre 2007

U.D.C. PESARESE VERSO IL VOTO CONTRARIO AL PIANO DEL PARCO

Cari Colleghi, quando è in gioco l'interesse di tutta la città di Pesaro, quando sono  in gioco gli interessi dei cittadini, quando ci sono in gioco gli equilibri politici sia di maggioranza che di opposizione, quando in Aula vi sono alcuni momenti Istituzionali che lasceranno il segno, che tracceranno la storia del nostro territorio, che daranno frutti per il futuro della nostra città, non ci si può improvvisare con un intervento a braccio o frutto della emotività del momento o mosso sulla scia di dichiarazioni o di provocazioni poste durante la discussione, ma occorre un intervento strutturato e modulato sui temi da esporre e sui contenuti da presentare.

Quindi mi scuseranno chi non gradisce la lettura di interventi scritti, in primis il mio collega di gruppo Davide Ippaso, ma ritengo questo atto, per amor di verità, chiarezza e trasparenza, un ennesimo servizio dovuto alla città, ai cittadini, agli elettori e al Consiglio Comunale tutto, rappresentato dal suo Presidente.

Oggi stiamo vivendo un momento storico della città di Pesaro e soprattutto della vita dei cittadini;
Oggi stiamo vivendo un momento fondamentale della storia del Parco Naturale del San Bartolo;
Oggi stiamo vivendo un momento storico della vita di questo Consiglio Comunale il quale, senza che nessuno se lo aspettasse, si trova a:

1° valutare se il Piano presentato è annoverabile ad un Piano Regolatore a tutti gli effetti;

2° se i suoi contenuti, indirizzi e previsioni sono degni di appartenere ad un piano complessivamente organico e, soprattutto, se configurato in una proiezione che dia un respiro di ampie vedute per il futuro.

Se volessi riprendere i 3 punti sopra citati potrei anche, sinteticamente, commentarli uno ad uno:

1) Oggi stiamo vivendo un momento storico della vita dei cittadini della città di Pesaro. Vero, ma è altresì vero il contrario; i cittadini poco sanno, o al limite si sono informati sui quotidiani, su quello che dovrà accadere nel più "grande parco" della città;
2) Oggi stiamo vivendo un momento fondamentale della storia del Parco Naturale del San Bartolo; verissimo, sono quasi 10 anni che si aspetta che qualcosa si muova, ma adesso che qualcosa si è mosso, forse meglio ottenere una "mezza soddisfazione " anziché una "totale soddisfazione tra 2 o 3 anni;
3) Oggi stiamo vivendo un momento storico della vita di questo Consiglio Comunale il quale, si assume l'onore, ma anche l'onere di colmare una lacuna, un gap politico, una carenza programmatica e pianificatoria di chi ci ha preceduto che non ha pari.

Ecco quello che si sta prefigurando oggi con questa sessione del Consiglio Comunale; tantissimi neo Consiglieri Comunali sia di maggioranza, ma soprattutto, di opposizione, i quali, nel giro di neppure 2 mesi, si trasformano in ambientalisti, urbanisti, esperti di traffico e di flussi viari, naturalisti, geologi e agricoltori, per non parlare di viticultori, architetti, ingegneri, esperti di moti e flussi marini, operatori turistici ed agrituristici, sociologi e demografici. Forse non è un po' troppo? Qualcuno potrebbe dire e obiettare che non serve affatto essere ciò che ho sopra descritto in quanto, i tecnici e gli esperti che hanno redatto il Piano hanno pensato a tutto loro, a noi spetterebbe solo l'aspetto politico e quello di gradimento. Va Bene ok!  io penso all'aspetto politico!!!

Questa logica è la logica della maggioranza, la logica dell'opposizione è diametralmente opposta, il che significa, tradotto, noi non ci fidiamo, non siete credibili, questo progetto è solo il frutto di un ricatto della Regione Marche, di lotte intestine della maggioranza con l'Ente Parco,  logiche di compromesso, di interessi di pochi, a discapito di molti, senza nessun indirizzo innovativo, se non celato, ma in malo modo, e solo per alcuni favoritismi.

Non è facile pensare e dire ciò che ho scritto ma è la verità e ve lo spiego:

1) quando la maggioranza ha bocciato la mia mozione che proponeva, molto semplicemente e in trasparenza, di istituire alcuni momenti non istituzionali che fossero di apertura verso i cittadini, le Associazioni, gli operatori economici ecc. ecc., di fatto ha esercitato un veto sulla  partecipazione diretta , quindi sulla democrazia, degli stessi cittadini; non solo, se questo atto era da attribuire all'Ente Parco, a maggior ragione il Consiglio Comunale poteva farsi carico di questa raccomandazione.

Si è preferito dire no, si è preferito sacrificare sull'altare della supponenza, sull'autosufficienza, il sacrosanto diritto di poter dare una opinione, di offrire alcuni consigli, di chiedere modifiche ed integrazioni, in una parola la PARTECIPAZIONE, quella partecipazione che a noi della opposizione definiamo POPOLARE, ma che la maggioranza preferisce definire ELETTIVA, cosa che non si è neppure verificata vista la disgregazione della stessa maggioranza e dei numeri risicati per portare a casa il risultato.
I cittadini sono stati di fatto esclusi dalla partecipazione, quasi che la "partita del parco" fosse solo cosa delle circoscrizioni, dell'Ente Parco, della Commissione Urbanistica e di pochi altri intimi "amici".

E' come dire che ciò che accade al porto riguarda solo i portolotti, oppure quello  che accade a S. veneranda riguarda solo loro; è una visione veramente  parziale e settoriale, limitata, così come ha dimostrato di esserlo la maggioranza e i suoi rappresentanti. Forse in un momento di grande slancio Istituzionale, se fossi stato Sindaco o Presidente del Parco, avrei chiesto almeno il parere di tutte le circoscrizioni, se non altro per una visione ampia e complessiva, magari privilegiando un parere, un commento dei diretti interessati i fase istruttoria o preventiva.

Tenuto conto che le votazioni, in ambito Istituzionale, sul piano, fino ad ora, sono contrastanti e il  nostro Consiglio difficilmente raggiungerà l'unanimità dei consensi, non riesco ad immaginare con quale coraggio domani ci si possa presentare ai cittadini ed agli elettori, per rendicontargli quali risultati tecnici e politici si sono raggiunti con questo piano.

2) Questo momento storico, naturalmente, lo vive in primis il Parco Naturale del Monte San Bartolo stesso, i suoi residenti, operatori economici e chiaramente gli stessi cittadini di Pesaro. Però, se ci pensiamo bene, ognuno ha una visione completamente diversa, alle volte anche distorta, in base alle proprie specificità. Il Piano Regolatore del Parco Naturale del Monte San Bartolo si è reso necessario perché la Regione Marche un bel giorno ha ritenuto, forse a ragione, che quel territorio, così come individuato e perimetrato, fosse alla stregua del Parco Naturale del Conero, dei Sibillini e del Sasso Simone e Simoncello, e, forse, nessuno ha spiegato che la vera ed unica configurazione "naturale " del nostro Monte San Bartolo, apparteneva solo la parte della cosiddetta "Falesia" che va a mare, e non tutta per giunta; infatti dalle foto storiche si evidenziano interventi di agricoltura di grande espansione; ma non solo si evidenzia ciò, la vegetazione era scarsa, ovvero indice di due aspetti:
1 - la presenza dell'uomo e dell'agricoltura,
2 - o di disboscamento o di scarso attecchimento. Ed allora cosa si vuole tutelare con l'istituzione del Parco Naturale del Monte San Bartolo?  La parola "naturale" vuole essere un elemento fondamentale o di solo corollario? Stante la situazione attuale di tutto si è parlato ma del "naturale" poco o nulla; se il dibattito doveva concentrarsi su come si deve interpretare la "naturalezza" del parco di fatto si è parlato di Gabellini, Via Palmanova, Siligate e poco altro. Ed allora è questo il modo, siete sicuri che si predisponga un Piano Regolatore per una città che può vantare un Parco Naturale?
Il Parco Miralfiore è nullo di fronte al parco del Monte San Bartolo. Era forse opportuno che ci mettessero le mani, oltre che i tecnici dell'urbanistica del Comune di Pesaro, anche gli operatori di settore, le Associazioni, gli Ordini e Collegi Professionali e quant'altro fosse stato interessato a questo percorso ?
Non vi sembrava opportuno, del resto così come avvenuto, che anziché posticipare di 21 gg la votazione, si fosse cominciato a parlarne e a  trattare questi temi, anche tra noi Consiglieri, almeno quattro mesi prima, giusto per dire un numero?
Una pubblicità della mia infanzia citava: " io a scatola chiusa compro solo "Arrigoni"; siccome oggi ci chiedete di votare praticamente quasi a scatola chiusa, peccato che il Sindaco o il Presidente dell'Ente Parco Naturale del Monte san Bartolo, non si chiamino Arrigoni.
E' chiaro che un territorio come quello del Parco Naturale del Monte san Bartolo non può essere lasciato così come è oggi, e così come è da decenni, grazie alla incapacità dell'Amministrazione Comunale di non saper dare risposte o di formulare proposte avvincenti che sappiano offrire lo slancio necessario per dare inizio ad un percorso convincente. A dire il vero qualcuno azzarda con sadico piacere che sono stati bravi a formulare questo piano quando con orgoglio affermano che sono stati più che dimezzati i mq di costruito, o ancor meglio, in un caso da circa 14.700 mq sono passati a 2.400 mq;

peccato che omettano, volutamente, di ammettere che quella previsione  urbanistica non l'aveva mica pensata Di Domenico o la coalizione di centro destra , ma esattamente la stessa maggioranza di sinistra che da 60 anni governa questa città e Provincia,  sempre loro, i mitici della sinistra.
Questa è la verità; una verità, triste per noi, che vi permettete di fare e disfare come volete, mistificando la realtà e addirittura capaci di addebitare le responsabilità ad altri impunemente.

E no, questo non vi fa onore, questo significa rinnegare il vostro passato e infangare i vostri predecessori. Ritengo che se ad oggi si dovessero aspettare altri due anni per un Piano serio, io sarei disposto ad aspettare, aprendo un tavolo allargato, premettendo che prima viene l'interesse della naturalità del Parco, poi della collettività e dei residenti, poi tutto il resto;
potremmo, in ultima ratio, anche chiedere lo stralcio o la individuazione di una fascia di "pre parco" , ad esempio a lato della Strada Statale SS 16, che di naturale ha ben poco,  di  aree a basso interesse ambientale e  naturalistico, ovviando a tutte le polemiche e discriminanti sull'aspetto urbanistico, o delle colate di cemento, ad esempio, in una parola "rilavoriamoci" con maggior cognizione di causa se questo servisse ad un risultato migliore che soddisfi i cittadini di Pesaro.

E' chiaro che tra due anni, probabilmente, molti protagonisti di questo piano non ci saranno più nel momento in cui nel 2009 potrà insediarsi una nuova coalizione di Governo, ed è forse questa la preoccpazione più grande oggi della maggioranza, ma credo, invece, che questo percorso sarebbe il più corretto.

3) Come introdotto precedentemente , personalmente, ma credo di interpretare il pensiero di molti altri colleghi, oggi questa Legislatura deve deliberare, di fatto, un Piano Regolatore. All'inizio ci era stata "venduta" l'ipotesi che si sarebbe votato se lo strumento fin qui presentato, poteva essere definito, o meno, un vero Piano Regolatore del Parco Naturale del Monte San Bartolo, e fin qui nulla da eccepire, poi  ci hanno bombardato di numeri, norme urbanistiche, naturalistiche, previsioni edificatorie, nuova viabilità, e chi più ne ha , più ne metta. Diciamocelo nessuno si poteva definire ad essere pronto ad una votazione così come impostato il lavoro 3 settimane fa.

Oggi, che le opportunità di conoscenza sono aumentate, ma non per tutti, abbiamo maggiori elementi di cognizione. Il risultato però è stato che i dubbi che ci assalivano prima, oggi sono diventati certezze al negativo.
Abbiamo compreso che c'è molta filosofia naturalistica, ma forse neanche tanta,  ma poca concretezza, che i "marciapiedi " del Parco, così come definiti dal Presidente, prevedono migliaia di mq cementificati e migliaia di m cubi di sbancamenti, che una previsione di sviluppo integrato è stato abbandonato per non cozzare con le diverse personalità , personalismi e di interpretazione di progresso, insomma una "torre di babele" del Parco, condita con una "faida interna alla maggioranza, tra maggioranza e verdi, tra verdi ed ente parco, ente parco con circoscrizione, il tutto contro l'opposizione. Viva iddio, prendiamo fiato.

Cosa potrà mai succedere se rinviamo di due anni un piano del genere, forse ridurremmo i danni, ma alle volte in politica è proprio questo che non si vuole, la normalità. Venire in Aula con una maggioranza risicata, con gran mal di pancia, con defezioni preconcette, con un clima di battaglia con coltelli tra i denti, il tutto sopra la testa dei nostri concittadini, non ci fa onore, non fa onore soprattutto a questa maggioranza che in 3 anni ha passato più tempo a sistemare i propri equilibri piuttosto che gli interessi della città.

Quindi, in sintesi, la posizione del Gruppo Consigliare U.D.C. sul Piano Regolatore del Parco Naturale del Monte San Bartolo, nel caso non vi siano alcune proposte di modifica con forti segnali di discontinuità all'attuale Piano, è orientata per una valutazione non positiva .

Gli elementi maggiormente discordanti riguardano:
a) lo scarso coinvolgimento dei cittadini pesaresi, delle associazioni e degli operatori economici ad un piano che ha un carattere pubblico e non "privatistico" così come si è configurato fino ad oggi;
b) la filosofia di fondo del Piano del Parco che non approfondisce quelli che sono gli indirizzi prettamente naturalistici e conservativi del patrimonio "naturale" dello stesso;
c) aver catalizzato l'aspetto urbanistico su pochi elementi ma di forte impatto e, quindi, anche non condivisibili;
d) aver volutamente stralciato la questione della Vallugola lasciandola ad ogni tipo di speculazione politica futura;

Grazie per l'attenzione.

Ultimo aggiornamento : 31-08-2010 11:42

   
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