Chi afferma che il secondo casello dell'autostrada posto sulla Montelabbatese blocca lo sviluppo urbanistico della città, oppure che il casello, un domani, sarà dentro la città stessa, significa che non conosce adeguatamente il nostro territorio urbano, che non ha un'idea di come potrà essere lo sviluppo urbanistico, oppure che vive solo dentro il suo "orticello" quotidiano e non si accorge di come si è sviluppata la nostra città in questi anni.

Innanzitutto occorre precisare e puntualizzare che a Pesaro abbiamo tutto dentro la città: la ferrovia e la statale Adriatica "spaccano" in due tutto il territorio pesarese; la interquartieri e l'autostrada , di fatto, sono già dentro la città, e diciamolo, demarcano l'attuale periferia pesarese; il porto stesso è dentro la città e da anni diciamo che non ha senso che sia ancora definito un porto commerciale, insomma, le strozzature del Colle Ardizio e del Monte San Bartolo, determinano un limite naturale di sviluppo distensivo sul litorale della nostra città e la pianificazione territoriale deve tenere conto di questo fattore vincolante.

Il Casello posto sulla Montelabbatese è l'azione più razionale, concreta e utile che si possa fare per lo sviluppo della nostra città, della vallata del Foglia e per l'entroterra. In un certo senso si creerebbe quella equa intersezione di assi viari , perpendicolari tra loro, (cardo e decumano di romani ricordi), che razionalizzerebbero un territorio che razionale non è. E' evidente che lo sviluppo urbanistico della città dovrà essere meglio studiato e pianificato, ma tenuto conto che il nostro piano regolatore ha compiuto ormai 10 anni, è giunto il momento anche che venga ripensato in funzione di quella che sarà la Pesaro Domani. 

Agli scettici dell'opzione Montelabbatese vorrei far presente che con Via Solferino dotata delle future rotatorie di Via Cimarosa, Via Giolitti, Via Goito, fino ad arrivare all'attuale interquartieri a 4 corsie, l'aumento di traffico, di fatto, sarà quasi impercettibile e che le opere di mitigazione, barriere antirumore, piantumazioni di siepi e alberi ad alto fusto, che potremmo prevedere con la realizzazione del casello, miglioreranno la qualità e la vivibilità per tutti i residenti interessati, Villa San Martino e Villa Fastiggi in testa.

Vorrei anche andare oltre. Qualcuno sostiene che tutte le città del mondo, soprattutto in America, i caselli autostradali sono a Km di distanza dal centro città, e questo potrebbe essere anche vero. Ciò non significa che tra 70 anni, quando saremo costretti ad arretrare l'autostrada, quando la città diventerà di 500 mila abitanti, allora, prevedere il casello alla Chiusa di Ginestreto potrà avere un senso, e l'aver previsto una Montelabbatese a 4 corsie, che diventerà una arteria radiale di collegamento, aver realizzato le rampe di entrata e di uscita da quella che di fatto sarà la nuova stat. Adriatica e circonvallazione di Pesaro, tutto ciò, diventerà una benedizione.

Ma se, al contrario, non pensiamo a questo scenario, succederà che gli spazi a disposizione, oggi utilizzabili, domani non ci saranno più, ed accadrà, per davvero, che dovranno essere abbattute tante abitazioni per far spazio alle nuove strade come oggi succede per la terza corsia dell'autostrada, per causa di chi, 10 anni fa, non ha lottato politicamente per far arretrare, allora, l'attuale asse autostradale.